Fausto Malcovati, «Un'idea di Dostoevskij»
Nicola Arrigoni, «Il sipario», 13 marzo 2022
La lettura di Delitto e castigo e l’ebbrezza di confrontarsi con il delirio della coscienza di Raskolnikov, il «due più due» dell’Uomo del Sottosuolo, le potenti riflessioni di Ivan Karamazov, di Alëša, il ricordo quasi fisico degli ambienti notturni, delle vie anguste, dell’umanità dolente nei Fratelli Karamazov oppure ne I demoni: immagini, sensazioni corporee che emergono potenti vedendo quanto i telegiornali a tutte le ore mostrano dal fronte ucraino. Poi la notizia che la Bicocca ha cancellato il seminario di Paolo Nori su Dostoevskij e sulla scrivania il saggio di Fausto Malcovati, Un’idea di Dostoevskij, pubblicato da Cue Press che ti invita e ti costringe quasi a prenderlo in mano e leggerlo tutto d’un fiato. E curioso oggi il saggista, fra i massimi studiosi della letteratura e civiltà russa, è in scena con Padri e Figli di Turgenev, per la regia di Fausto Russo Alesi, prodotto da ERT.
È questa la premessa personale e accidentale che ci si sente in dovere di fare per raccontare di un saggio che è, in primis, un invito alla lettura del grande autore russo: «Molte altre monografie, dotte e illuminanti, soprattutto in questo anno 2021, in cui ricorre il bicentenario della nascita del romanziere russo: preferisco concludere con un invito al lettore. Prima di occuparsi di ciò che è stato scritto su Dostoevskij, si inoltri con slancio, con coraggio sul lungo cammino dei romanzi e dei racconti, da Povera gente ai Karamazov. Non si lasci scoraggiare dalla mole dei volumi, da certi passaggi faticosi, da qualche lentezza narrativa. Il cammino è lungo, ma aiuta a crescere», così Malcovati scrive chiudendo il suo saggio. Ed è questo che fa Dostoevskij cambia la prospettiva di visuale, ti obbliga a guardare l’abisso e immergerti e faticosamente a riemergere. Nel suo saggio Malcovati propone una sorta di invito alla lettura dell’autore dei Karamazov, ne traccia il profilo biografico e ne analizza le opere, i personaggi principali dei grandi romanzi, ma soprattutto compone una sorta di sintesi del mondo di Dostoevskij, dei grandi temi del romanziere. Le frequenti citazioni dei testi, inoltre, permettono di godere di una sorta di guida in pillole di alcune delle pagine migliori e più potenti del romanziere.
Nel leggere i brani citati, così come l’analisi che ne fa Malcovati il pensiero di Dostoevskij, le tematiche legate al confronto/conflitto fra Russia ed Europa, il contrasto Oriente/Occidente, la potenza dell’uomo del sottosuolo, il suo isolamento, una sorta di ripetuta missione che lega la Russia alla religione, alla figura del Cristo, alla prospettiva di una salvezza ecumenica risuonano come tristi presagi delle ore buie che stiamo vivendo. Nelle immagini dei bambini sbigottiti e atterriti, nella sofferenza delle donne che fuggono dall’Ucraina, ma anche nella solitudine di Vladimir Putin nelle grandi sale del Cremlino riecheggiano le immagini che la grande letteratura di Dostoevskij imprime in chi ha affrontato le pagine dei suoi romanzi e dei racconti. Nel leggere Un’idea di Dostoevskij si percepisce che il senso aberrante di ciò che accade ha le sue radici in una mitologia, in un passato che l’autore di Delitto e castigo racconta, analizza, ma in cui fa nascere una possibilità altra, nella convinzione evangelica che il seme può dar frutto solo morendo. E allora nel brano in cu Alëša si interroga su cosa sia il paradiso si legge: «Dappertutto oggi, l’intelligenza sta diventando ridicolmente incapace di comprendere che la vera sicurezza dell’individuo non consiste nello sforzo individuale e isolato, ma nell’unione di tutti gli uomini. Però verrà certamente la fine di questo spaventoso isolamento e tutti capiranno di colpo quanto fosse innaturale questo loro allontanarsi l’un dall’altro. Allora sarà questa la tendenza del tempo, e si meraviglieranno di essere rimasti tanto a lungo nelle tenebre, senza vedere la luce». E allora, forse, leggere Un’idea di Dostoeviskij di Fausto Malcovati può essere un bell’esercizio intellettuale per riscoprire l’autore de I demoni e forse per capire un po’ di più cosa oggi sta accadendo….